Come ho superato Sensibilità Chimica Multipla,
Fibromialgia, Elettrosensibilità e Intolleranze Alimentari
Come ho superato Sensibilità Chimica Multipla,
Fibromialgia, Elettrosensibilità e Intolleranze Alimentari
Brain Friends
Come ho superato Sensibilità Chimica Multipla, Fibromialgia, Elettrosensibilità e Intolleranze alimentari
Il lato perverso della neuroplasticita’
La neuroplasticità non è un qualcosa che utilizziamo solamente durante una malattia, è un modus operandi del nostro cervello.
E’stato a causa del cambiamento neuroplastico se mi sono ritrovata intrappolata e soggiogata da schemi di iper-reattività, dolore cronico, e circuiti di negatività e ansia.
“Se stai leggendo queste pagine, probabilmente sei anche tu una vittima della tua neuroplasticità”.
Si parla infatti sempre di neuroplasticità in termini positivi, dimenticando spesso che la plasticità, la meravigliosa capacità che hanno il nostro cervello ed il sistema nervoso di cambiare e “ricablarsi”, attraverso l’attività e l’interazione con l’ambiente, ci intrappola spesso in abitudini malsane, dipendenze (che includono anche relazioni), e compulsioni che sono dannose per la nostra salute.
Quando queste abitudini si radicano attraverso percorsi neuronali provati e riprovati e si consolidano, imprimendosi ed attivandosi in maniera autonoma preconscia, veniamo bloccati in quel circuito. Di conseguenza, ogni tentativo per liberarci da quell’abitudine diventa difficile e pensare di utilizzare il pensiero positivo non sortirà nessun effetto, nessun cambiamento. Ci vuole molto di più.
Provare a costruire nuovi schemi, nuove abitudini e comportamenti, è molto impegnativo, anche dal punto di vista emozionale.
Si vanno a smantellare vecchi schemi comportamentali, relazionali, sensoriali, biochimici, elettrici e fisiologici.
Bisogna agire a 360 gradi, non solo utilizzando l’attenzione focalizzata, la determinazione e mettendo in pratica tutte le strategie che possono essere utilizzate, ma osservando attentamente, come testimoni di noi stessi le interazioni che si hanno con la vita.
Per liberaci da comportamenti neuroplastici intrusivi e distruttivi, è necessario coinvolgere tutte le nostre facoltà, attivando in noi la piena consapevolezza e dedicandoci totalmente.
Non sarà abbastanza praticare esercizi di trasformazione neuroplastica, utilizzare la terapia cognitiva comportamentale, la meditazione e le pratiche di consapevolezza, dieta ed esercizio fisico, se continuiamo a vivere in un ambiente che ci fa sentire in pericolo o vivere a contatto con persone che ci intossicano la vita dal punto di vista relazionale.
Non lasciare che queste persone o questo ambiente continui a scatenare e perpetuare la stessa reazione, attivando gli stessi schemi, e le stesse risposte biochimiche e fisiologiche.
Dobbiamo riconoscere ciò che genera in noi il piacere, il benessere, ed attiva la naturale risposta fisiologica del Sistema Parasimpatico alla riparazione ed al recupero. E’ l’esperienza a modulare la nostra risposta nei confronti di ciò che la vita ci presenta ed il nostro sistema nervoso autonomo si attiva e reagisce basandosi sulle nostre esperienze passate.
Bada bene, la riuscita della trasformazione neuroplastica è multifattoriale.
Ci sono molti elementi di individualità quando parliamo di guarigione neuroplastica.
Quello che stimola un’ottima risposta nel mio sistema, non necessariamente può essere efficace per te.
Ognuno di noi deve “aggiustare un po’ il tiro”, osservando e riconoscendo ciò che induce il proprio cervello a tornare a modularsi e regolarsi e ritrovare l’omeostasi. La stessa neuroplasticità che ha impresso nel cervello cattive abitudini e risposte inappopriate agli imput ambientali, alla risposta al dolore e alla sensibilità, ti dà anche la possibilità di cambiare il tuo cervello e la tua vita. Facendo scelte consapevoli e facendo leva sulla neuroplasticità, potete davvero cambiare voi stessi e la vostra vita in meglio.
Ci sono comunque delle linee guida da seguire e rispettare:
-seguire le tre leggi fondamentali della neuroplasticità
nel dolore persistente,
-Individuare i fattori scatenanti o fattori di stress che mettono fuori controllo il nostro sistema.
-Bilanciare il sistema centrale nervoso bloccando la risposta di “protezione”, attivata dal nostro sistema Limbico.
-Utilizzare le tre leggi della neuroplasticità ed applicarle.
-Sviluppare strategie non solo per contrastare le reazioni immediate, ma anche per sviluppare nuove connessioni.
Usare la consapevolezza per inibire vecchi percorsi e abitudini.
Modificare coscientemente le nostre percezioni.
Una volta ritrovato il suo equilibrio, il cibo e l’ambiente avranno un impatto minore e potremmo tornare a mangiare, respirare, fare attività fisica anche intensa ed affrontare lo stress senza sentirci sopraffatti.